In arrivo il nuovo FONDO NUOVE COMPETENZE

In arrivo il nuovo FONDO NUOVE COMPETENZE

Il Fondo Nuove Competenze è un fondo pubblico cofinanziato dal Fondo sociale europeo, nato per contrastare gli effetti economici dell’epidemia Covid-19. Permette alle imprese di adeguare le competenze dei lavoratori, destinando parte dell’orario alla formazione. Le ore di stipendio del personale in formazione sono a carico del fondo, grazie ai contributi dello Stato e del Fse – Pon Spao, gestito da Anpal. L’Ente Terziario, partner di Assoesercenti, può erogare formazione specifica per i tuoi dipendenti.

 

Il Fondo Nuove Competenze è un fondo pubblico cofinanziato dal Fondo sociale europeo, nato per contrastare gli effetti economici dell’epidemia Covid-19. Permette alle imprese di adeguare le competenze dei lavoratori, destinando parte dell’orario alla formazione. Le ore di stipendio del personale in formazione sono a carico del fondo, grazie ai contributi dello Stato e del Fse – Pon Spao, gestito da Anpal. L’Ente Terziario, partner di Assoesercenti, può erogare formazione specifica per i tuoi dipendenti.

Sono diverse le novità in arrivo: dai temi al centro della formazione che permette ai datori di lavoro di accedere ai benefici alla copertura dei costi.

“Si tratta di un obiettivo per il quale abbiamo lavorato a lungo in questi mesi attraverso un percorso di dialogo con le parti sociali, che rappresenta uno strumento importante per affrontare le sfide delle transizioni gemelle, quella digitale ed ecologica, con un investimento sulle competenze e sul loro aggiornamento, per difendere i posti di lavoro e far crescere la produttività delle aziende”.

Ha dichiarato l’ex Ministro Andrea Orlando al momento della Firma. Secondo le previsioni il nuovo avviso FNC doveva arrivare ad ottobre ma, complice anche il cambio di Governo, i tempi si sono allungati.

 

Di cosa si tratta

Il Fondo Nuove Competenze prevede il rimborso del costo delle ore di lavoro destinate alla frequenza dei percorsi di sviluppo delle competenze dei lavoratori, secondo le modalità già stabilite dal decreto del 22 settembre 2022. Le ore di stipendio del personale impiegate per la formazione sono a carico del Fondo, grazie ai contributi dello Stato e del Fse – Pon Spao, gestito da Anpal. Le istanze potranno essere presentate dal 13 dicembre 2022 fino al 28 febbraio 2023 sulla piattaforma informatica MyANPAL.

Con l’Avviso pubblico finalizzato alla realizzazione degli interventi, l’Anpal ha introdotto due novità rispetto alle edizioni passate. La prima è che gli interventi saranno rivolti quasi integralmente per sostenere le imprese e i lavoratori ad affrontare i cambiamenti legati alla doppia transizione digitale ed ecologica. La seconda riguarda il coinvolgimento dei Fondi interprofessionali.

Come già previsto dal decreto del 22 settembre 2022, i progetti dovranno essere finalizzati per accrescere le competenze individuabili nelle classificazioni internazionali, precisamente:

  • per le competenze digitali di base il riferimento è il modello europeo “DigComp 2.1”;
  • per le competenze digitali specialistiche il riferimento è la classificazione europea contenuta nella norma UNI EN 16234-1 “e-Competence Framework 3.0;
  • per le competenze relative alla transizione ecologica il riferimento è la classificazione ESCO (European Skills, Competences, Qualifications and Occupations).

Il progetto formativo deve inoltre dare evidenza alle modalità:

  • di valorizzazione del patrimonio di competenze possedute dal lavoratore;
  • di personalizzazione dei percorsi di apprendimento, sulla base delle valutazioni in ingresso, a partire dalla progettazione per competenze degli interventi coerente con gli standard professionali di qualificazione definiti nell’ambito del Repertorio nazionale (art. 8 del decreto legislativo n. 13 del 2013).

Non sono ammesse modifiche ai progetti presentati.

In cosa consiste e a chi è rivolto

Il Fondo rimborsa il costo (compresi i contributi previdenziali e assistenziali) delle ore di lavoro in riduzione per frequentare percorsi di sviluppo delle competenze. Le agevolazioni sono cumulabili con quelle previste dai Fondi Interprofessionali, consentendo all’azienda di formare i propri lavoratori in modo del tutto gratuito. Le istanze saranno gestite da Anpal, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro, mentre dell’erogazione del contributo si occuperà l’Inps, ma sempre su richiesta di Anpal.

Possono presentare istanza di ammissione ai contributi tutti i datori di lavoro privati, incluse le società a partecipazione pubblica, che rispondano ai seguenti requisiti:

  • devono essere in regola sotto il profilo contributivo, fiscale e assistenziale;
  • non devono trovarsi in condizione di liquidazione, fallimento, cessazione di attività, concordato preventivo o in procedimenti finalizzati alla dichiarazione di una di tali situazioni;
  • non devono avere contenziosi giudiziali o stragiudiziali con ANPAL riguardanti contributi pubblici;
  • devono aver sottoscritto, entro il 31 dicembre 2022, accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi formativi di accrescimento delle professionalità dei lavoratori, negli ambiti definiti dal citato decreto e dall’Avviso in commento, da realizzarsi anche nel 2023.

In che modo presentare domanda

Ciascun datore di lavoro può presentare una singola istanza con un unico progetto formativo. Soltanto nel caso in cui la formazione coinvolga più categorie di lavoratori (dirigenti e non) e i fondi interprofessionali di riferimento siano diversi, sarà possibile presentare due distinti progetti al Fondo, sempre in un’unica istanza.

Le domande potranno poi essere inoltrate dalle ore 11 del 13 dicembre 2022 fino al 28 febbraio 2023 e saranno istruite e finanziate secondo l’ordine cronologico di presentazione, fino all’esaurimento delle risorse. Le ulteriori istanze saranno inserite in una apposita lista ed ammesse a valutazione solo se si renderanno disponibili nuove risorse, e ci sia compatibilità con i tempi necessari per l’attuazione e la conseguente rendicontazione.

  • Per l’inserimento delle domande sono necessarie le seguenti informazioni:
  • dati anagrafici del datore di lavoro;
  • dati anagrafici dell’ente formativo e di quello che esegue l’attestazione delle competenze acquisite, se diverso dal precedente;
  • accordo collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro;
  • progetto formativo;
  • dettaglio dei lavoratori coinvolti (codici fiscali, numero delle ore di riduzione dell’orario di lavoro finalizzate alla formazione e valore del costo del lavoro stimato in base a quanto stabilito dal decreto e dall’Avviso).

All’istanza dovrà essere allegata anche la seguente documentazione:

  • accordo collettivo;
  • eventuale delega del rappresentante legale corredata dal documento di identità del delegato e del delegante.

Il contributo complessivo arriva fino a un massimo 10 milioni di euro per ciascuna istanza. I progetti formativi, con una durata compresa fra le 40 e le 200 ore, potranno essere attuati anche nel 2023. Tutte le attività formative e la relativa rendicontazione dovranno concludersi entro e non oltre 150 giorni dalla data di comunicazione di approvazione dell’istanza.

Modalità di valutazione e approvazione delle istanze di ammissione

L’Anpal valuterà e approverà le domande seguendo l’ordine cronologico. Le verifiche riguarderanno i seguenti campi:

  • il rispetto dei termini e delle modalità, come previsto dall’Avviso;
  • la conformità delle istanze, che dovranno essere presentate dal legale rappresentante o da un suo delegato, con allegato l’accordo collettivo stipulato nei termini e secondo i requisiti prescritti dall’Avviso;
  • la regolarità del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali (DURC) da parte del datore di lavoro.

Se la documentazione si dovesse rivelare incompleta, l’Anpal potrà, una sola volta, richiedere integrazioni e/o chiarimenti ed il datore di lavoro dovrà rispondere entro il termine perentorio di 15 giorni di calendario, altrimenti la domanda sarà rigettata.

Successivamente l’Anpal chiederà un parere sul progetto alla Regione o alla Provincia autonoma nella quale si trovano i lavoratori coinvolti nell’intervento formativo. Le Regioni avranno 10 giorni di tempo per rispondere, altrimenti si applicherà la regola del silenzio assenso. 

Ricevuto l’esito, l’Anpal invierà il progetto formativo al Fondo Paritetico interprofessionale che avrà 30 giorni di calendario per verificare e comunicare ad Anpal:

  • l’adesione al fondo da parte del datore di lavoro;
  • la corrispondenza del progetto formativo rispetto a quello oggetto di finanziamento da parte del fondo interprofessionale;
  • il finanziamento dell’intero progetto presentato.

Nel caso in cui il fondo interprofessionale abbia dato riscontro negativo, l’istanza sarà gestita come quelle presentate da datori di lavoro non aderenti ad alcun fondo interprofessionale.

L’esito delle verifiche determinerà l’approvazione o il rigetto della domanda: in entrambi i casi il richiedente sarà informato attraverso la piattaforma informatica del Fondo.  

Anpal, con il supporto dell’Ispettorato nazionale del lavoro, può effettuare (sia a campione che in loco) verifiche e controlli in qualsiasi momento e fase di realizzazione delle attività e può disporre la revoca parziale o totale dello stesso, anche dopo l’erogazione del contributo.

Le domande verranno accettate solo se relative ad accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro, sottoscritte da rappresentanze sindacali operative in azienda (ai sensi dell’articolo 88, comma 1 del Decreto Rilancio e dall’articolo 4 del Decreto Agosto.

L’accordo collettivo deve inoltre contenere:

  • il numero dei lavoratori coinvolti;
  • il numero di ore dell’orario di lavoro da destinare al progetto formativo (il limite minimo è di 40 mentre il massimo è pari a 200);
  • il periodo entro il quale realizzare le attività formative che, unitamente alla relativa rendicontazione, dovranno concludersi entro e non oltre 150 giorni dalla data di comunicazione di approvazione dell’istanza;
  • i processi per i quali è necessario l’aggiornamento delle professionalità dei lavoratori a seguito della transizione digitale ed ecologica (come da decreto interministeriale 22 settembre 2022) e più precisamente:
  • innovazioni nella produzione e commercializzazione di beni e servizi che richiedono un aggiornamento delle competenze digitali;
  • innovazioni aziendali per l’efficientamento energetico e l’uso di fonti sostenibili;
  • innovazioni aziendali per la promozione dell’economia circolare, la riduzione degli sprechi e il corretto trattamento di scarti e rifiuti (incluso il trattamento acque);
  • innovazioni volte alla produzione e commercializzazione di beni e servizi a ridotto impatto ambientale;
  • innovazioni per la produzione e la commercializzazione sostenibile di beni e servizi nei settori agricoltura, silvicoltura e pesca, incluse le attività di ricettività agrituristica;
  • promozione della sensibilità ecologica, di azioni di valorizzazione o riqualificazione del patrimonio ambientale, artistico e culturale;
  • per i casi in cui i datori di lavoro abbiano sottoscritto accordi di sviluppo per progetti di investimento strategico o fatto ricorso al Fondo per il sostegno alla transizione industriale, dovrà essere specificato il fabbisogno di adeguamento strutturale delle competenze dei lavoratori;
  • il progetto formativo che individui i fabbisogni del datore di lavoro in termini di nuove o maggiori competenze.

 

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