CARO CARBURANTE: Nuovo taglio di accise e Iva fino al 18 novembre 2022

Proroga fino al 18 novembre 2022 per la riduzione delle aliquote di accisa su prodotti energetici utilizzati come carburanti (aliquote di accisa sulla benzina, sul gasolio e sui gas di petrolio liquefatti – GPL impiegati come carburanti), l’esenzione dall’accisa per il gas naturale per autotrazione e la riduzione dell’aliquota IVA per le forniture di gas naturale impiegato in autotrazione.

Lo prevede il decreto legge recante misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti, approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta n. 99 del 19 ottobre 2022.

Su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’Economia e delle finanze Daniele Franco, il Consiglio dei Ministri del 19 ottobre 2022 ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti.
Al fine di contrastare il perdurare della crisi energetica e, in particolare, l’aumento dei costi dei carburanti, in continuità con gli interventi emergenziali adottati nel corso del 2022, si proroga, fino al 18 novembre 2022:
– la riduzione delle aliquote di accisa su prodotti energetici utilizzati come carburanti(aliquote di accisa sulla benzina, sul gasolio e sui gas di petrolio liquefatti (GPL) impiegati come carburanti);
– l’esenzione dall’accisa per il gas naturale per autotrazione;
– la riduzione dell’aliquota IVA (fissata al 5%) per le forniture di gas naturale impiegato in autotrazione.

L’esecutivo uscente ha prorogato il taglio di 0,25 euro delle accise di un altro mese, fino al 18 novembre. Dal 19 novembre quindi il prezzo della benzina alla pompa potrebbe salire di ben 30,5 centesimi (25 centesimi più iva). Ma la proroga fino al 18 novembre è stata l’ultima del Governo Draghi, dopo che la misura era già stata prorogata altre quattro volte nell’ultimo mese (al 20 settembre, poi al 5 ottobre, poi al 17 ottobre e infine al 31 ottobre). Risulta evidente che il futuro nuovo esecutivo dovrà fare in modo che gli italiani alla pompa non siano più costretti ad affidarsi a continue proroghe, decise spesso a ridosso della scadenza, per poter risparmiare qualche centesimo quando fanno rifornimento.

Il prezzo del carburante è tornato nuovamente a salire dopo che, con la riduzione delle quotazioni dei prodotti petroliferi, avevamo registrato una buona contrazione dei prezzi. Gli automobilisti se ne sono già accorti, dopo aver pagato a caro prezzo il pieno arrivando alla soglia dei due euro al litro per la benzina, nelle ultime settimane eravamo arrivati all’1,60 al litro ora l’aumento del costo industriale ha riportato il prezzo alla pompa all’1,70 euro al litro. Ma sono mesi che il caro-benzina pesa sulle tasche dei cittadini. In questi primi dieci mesi del 2022 ogni automobilista ha speso circa 140 euro in più rispetto allo scorso anno (ipotizzando un consumo di 900 litri all’anno).

E questo nonostante la riduzione di 25 centesimi alla pompa stabilita dal Governo (30,5 centesimi ivati). Senza questa riduzione saremmo arrivati a oltre 200 euro in più rispetto al 2021. Si tratta di un taglio importante, quello del Governo, che però a causa dei continui aumenti del costo di produzione dei carburanti (e non ultimo appunto l’aumento del petrolio), è già stato più volte prorogato e rinnovato.

Rendere l’intervento strutturale

La proposta di altroconsumo è rendere l’intervento più duraturo e agire direttamente sull’Iva, azzerandola, come chiesto già nella lettera al Governo. Essendo l’Iva una percentuale, avrebbe un impatto maggiore in caso di futuri aumenti delle materie prime e di possibili speculazioni, inoltre, le continue proroghe di misure fiscali aggiungono instabilità a un mercato già estremamente precario.

 

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